Ortodonzia mobile infantile
Filippo era venuto presso il nostro studio all'età di sei anni, dopo che una caduta aveva causato la rottura dell'incisivo di destra.
Era un bambino molto vivace, e non eravamo quindi riusciti a ricostruire adeguatamente il dente.

PRIMA - Rottura dell'incisivo, mandibola retroposizionata, malocclusione

DOPO - 20 mesi di terapia, morso corretto, tartaro ridotto, deviazione mandibolare migliorata.
Abbiamo atteso due anni: Filippo era molto cambiato, pur essendo sempre molto vivace, si comportava sicuramente da bambino più maturo: diventato molto attento alla sua dentatura non sopportava più di avere quell' incisivo rotto!
Inoltre insieme ai genitori aveva notato la formazione di molto tartaro sui quattro incisivi inferiori, che tenacemente adeso non si rimuoveva neanche dopo frequenti e quotidiane spazzolate.
Questa volta con la piena collaborazione del paziente riusciamo a ricostruire adeguatamente il centrale di destra con un buon risultato estetico. Inoltre rimuoviamo il tartaro e raccomandiamo particolare attenzione a spazzolare bene incisivi inferiori ed i molari superiori in cui si erano formate abbondanti secrezioni di tartaro.
A questo punto eseguiamo una visita ortodontica completa: è evidente che la formazione del tartaro sugli incisivi inferiori oltre che da una predisposizione di Filippo è dovuta ad una mandibola retroposizionata (cioè all'ingranaggio non corretto tra l'arcata superiore e quella inferiore) e da un marcato morso profondo (ovvero un morso in cui gli incisivi superiori coprono quasi del tutto gli inferiori). Tutto ciò non permette un normale contatto del labbro inferiore sugli incisiva impedendo i normali meccanismi di autodetersione che la bocca possiede in maniera del tutto naturale quando il rapporto tra le due arcate è corretto.
Filippo inoltre ci conferma anche la sua abitudine a masticare preferenzialmete con la parte sinistra della bocca, sospetto che ci era venuto durante la visita in cui si nota che la mandibola è spostata verso sinitra rispetto al mascellare (trattini nero inferiore spostato alla sinistra del pz).
Siamo di fronte ad una malocclusione (ovvero una errata chiusura) molto comune: un 30% dei bambini hanno questo tipo di patologia.
Si tratta di una situazione tipica che non si autocorregge, ma semplicemente si adatta mantenendosi nell'adulto.
Filippo non ha affollamento dentario, se non molto lieve, e le arcate dentarie hanno spazio sufficente ad ospitare tutti i denti definitivi.
Proponiamo quindi due apparecchi mobili: il primo con vite di espansione sopra e sotto per aumentare leggermente lo spazio nelle arcate, poi - dopo circa 8 mesi - confezioniamo un nuovo apparecchio che permette la stimolazione della crescita della mandibola per raggiungere un corretto ingranaggio e risolvere il problema del morso profondo.

Raccomandiamo inoltre di abituarsi a masticare preferenzialmente con la destra, per correggere questa abitudine che si era sviluppata negli anni. Anche questo fa parte del processo terapeutico e ci aiuterà a correggere la deviazione mandibolare.
La terapia, in cui il paziente ha portato l' apparecchio per 16 ore al giorno (ovvero il pomeriggio e la notte, evitandolo nei momenti di maggiore socializzazione come la scuola) è durata 20 mesi.
Matteo è stato un soldatino! Ha portato con entusiasmo e collaborazione le apparecchiature confezionate.
Queste sono le foto finali dopo 24 mesi, a 10 anni, che evidenziano la risoluzione del morso profondo e un avanzamente della mandibola con il raggiungimento di un contatto corretto tra le arcate.
Anche la tendenza alla formazione del tartaro si è notevolmente ridotta, anche se rimane una predisposizione importante da parte del paziente che continua ad essere molto ligio con le corrette manovre di igiene orale a casa.
La deviazione mandibolare verso sinistra è notevolmente migliorata. Alla fine Filippo ricomincierà a masticare in maniera bilanciata con entrambi i lati della bocca.